Progetto e realizzazione         
di una rete radioamatoriale digitale
         
 

 

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Dopo tanta teoria...passiamo alla fase pratica:

iniziamo a realizzare la RETE WIFI-DSTAR nel Triveneto

Finalmente, con gran soddisfazione in particolare di  IZ3CLG  e IW3QOJ che in questi ultimi anni si son dedicati "anima e corpo" al progetto D-STAR e WIFI, si intravede la concretezza di installare le prime "tratte" WIFI a 5 Ghz per collegare tra loro i diversi ripetitori WIFI che operano, per iniziare, nel Triveneto. L'esigenza, già ampiamente manifestata dai diversi Sysops, è quella di interconnettere tra loro i ripetitori D-STAR attraverso un sistema WIFI che "svincoli" il funzionamento degli stessi dalla presenza di linee ADSL commerciali (sempre difficile averne, in postazioni in quota!) e permetta di ottenere una sostanziale "indipendenza" da collegamenti commerciali sia per ragioni "etiche" che per questioni di sicurezza in caso di utilizzo in caso di calamità... Dopo l'ormai consolidata esperienza di IW3QOJ in Friuli-Venezia Giulia, ora la rete si estende a parte del Triveneto. Vengono utilizzati prodotti della nota casa "Mikrotik" i quali, a differenza di quanto viene riportato da altre Associazioni che vantano la sponsorizzazione da parte della stessa Ditta, vengono al momento acquistati DI TASCA PROPRIA dai volonterosi Sysops e relative Sezioni ARI. Allo scopo si è trovato un regolare canale di importazione attraverso rivenditore autorizzato Europeo: in questa prima fase Massimo IW3QOJ se ne è preso carico direttamente, anche al fine di ottenere la speciale abilitazione per poter operare con apparati commerciali su FREQUENZE IN BANDA RADIOAMATORIALE. Per agevolare le prime installazioni, si è provveduto ad assemblare i primi "links" standardizzandone performance e sistemi di cablaggio e collegamento, con l'ovvio fine di poter confrontare e scambiare esperienze sulla base di identiche condizioni tecniche ed operative. In particolare, sono stati standardizzati i connettori di collegamento "ethernet POE" ai contenitori esterni ermetici degli apparati, così è semplice sostituirli tra loro in caso di necessità. Richiamiamo qui per semplicità due "slides" relative alla presentazione dell'hardware del progetto, le presentazioni complete sono scaricabili nella sezione "itanet software".

 

 

 

 

Interessante il dettaglio relativo alla proposta di "standardizzazione" del connettore di ciascun apparato:  il relativo cavo di disceza ethernet/POE va cosi' realizzato:

 

 

 

 

 

 

 

Alcune indicazioni PRATICHE per l’installazione dei links Mikrotik- 5 Ghz

L’unico elemento da preparare è il cavo ethernet CAT5 FTP (da una parte con connettore standard, dall’altra con il connettore maschio volante 7 poli ermetico nero che va collegato sulla testata link)

Per costruire questo cavo trovate lo schema qui sopra. Son stati testati con successo cavi fino a 80 metri . In presenza di forti campi RF tipici delle postazioni trasmittenti broadcasting FM da 10 e più kW) si erano manifestati problemi di saturazione da RF indotta tramote il cavo sulla ethernet. Per questo scopo si impiega cavo schermato (FTP) e all’interno della testata del link sono state poste perline di ferrite su ciascuno degli 8 conduttori facenti parte del cavo 4 coppie standard ethernet cat5. Questo ha risolto il problema ma in certi casi con l’utilizzo di cavi scadenti e di sezione inadeguata  ha manifestato altre problematiche di banda passante sulla Ethernet. Non succede con cavi di qualche decina di metri..  

La testata (parabola da 80 cm con illuminatore e scatola ermetica retro parabola contenente  scheda Routerboard Mikrotik e 2 schede radio da 350 mW) viene spedita per ovvie ragioni senza l’illuminatore montato. Questo assieme alle ganasce di fissaggio viene spedito a parte. L’illuminatore viene infilato davanti alla parabola e fissato (aprendo ovviamente la scatola mediante le 4 viti) dentro la scatola interponendo  la guarnizione circolare e stringendo a mano convenientemente il tutto. Si può scegliere la polarizzazione (orizzontale o verticale) in base all’utilizzo desiderato. Per la scelta di polarizzazione e frequenze si dovrebbero preventivamente fare misure  di spettro elettromagnetico con analizzatore (analogico). Fare molta attenzione al sottilissimo cavetto schermato con connettore “N” maschio che va avvitato sull’illuminatore dentro la scatola. Se forzato, il connettore micro (UFL) si rompe facilissimamente.

La WLAN 1 è sempre quella collegata alla parabola, mentre la WLAN 2 (seconda uscita "radio" disponibile) viene riportata sul connettore “N” femmina esterno alla scatola. Tutto l’assieme è stagno all’acqua. Non occorre nastrare il connettore 7 poli ethernet che è studiato per essere ermetico già di suo. Al contrario, se si collegano sistemi di antenna alla presa “N” esterna è il caso di ricordare che a 5 ghz un cavetto ¼ cellflex  con connettori “N” maschio maschio da un metro di lunghezza PERDE GIA’ QUASI 2 dB!!! Questi connettori vanno nastrati indispensabilmente con nastro auto agglomerante.

Inutile ricordare che , vista l’apertura di soli 3 gradi della parabola… il fissaggio (palo) deve essere assolutamente solido e totalmente PRIVO di flessioni o torsioni. Paragonare l’installazione a quella di una comune antenna per ricezione TV satellitare digitale…

 Per la configurazione si  utilizza il software WINBOX e, all’atto della spedizione dei materiali, non è stata inserita alcuna password per il login “ admin”. C’è una sola procedura da rispettare assolutamente per EVITARE GUAI alla schedina radio della routerboard. Nella configurazione di spedizione le due interfacce radio sono DISABILITATE (seppure già configurate). Vanno abilitate SOLO DOPO aver  installato correttamente illuminatore, cavi, ecc ecc. Inoltre durante la fase di SCAN (nel caso del client) vanno mantenute DISABILITATE.  VA anche assolutamente EVITATO di effettuare lo scan e cliccare su CONNECT (il che verrebbe spontaneo..!) perché si è notato almeno con certe release del software che questo manteneva per un istante la parte trasmittente in portante continua, bruciandola istantaneamente. Va quindi fatto lo scan, chiuso quest’ultimo, e infile ABILITATA l’interfaccia quando si è terminato di..trafficare!

L’esperienza nei “puntamenti” ha dimostrato che è praticamente MOLTO DIFFICILE  effettuare un doppio puntamento su tratte da 100 Km (senza aver almeno una delle due tratte puntata) senza l’ausilio di un analizzatore di spettro. Tuttavia con calma, pazienza, e un collegamento radio si può fare. Il problema è che non si ha alcuna visualizzazione in “scan” fintantoché non si riceve un segnale minimo di -90 dBm…e per di più la visualizzazione non si ha in tempo reale ma leggermente in ritardo, mentre con l’analizzatore si apprezzano in tempo reale segnalini fino sotto i-100 dBm.

In questa prima fase di sperimentazione si è dovuto inoltre procedere ad una impostazione generale della numerazione "IP" di tutta quella che sarà la futura infrastruttura di rete. Si è scelto di proporre la base 10. seguita dall'indicativo  di "zona"

Nel ns. caso specifico, gli indirizzi della parte "Triveneto" inizieranno sempre per 10.3.xx.xx. Meglio di ogni altra descrizione è la consultazione pratica della tabella che segue:

 

Contiamo di procedere all'effettiva installazione dei links dal monte Ricco verso Choggia, monte Grappa e Verona nel corso delle prossime settimane e comunque PRIMA che il meteo inizi a manifestare la sua caratteristica INVERNALE.

Il link di rete tra il col Gajardin e il MOnte Ricco è operativo senza particolari problemi già da oltre un mese.. Seguiranno come al solito altre news ad installazioni realizzate (e..problematiche evidenziate..sigh!)

 

 

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