Progetto e realizzazione         
di una rete radioamatoriale digitale
         
 

 

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INTRODUZIONE:
Negli ultimi anni ‘80 in Italia abbiamo assistito ad un rapido sviluppo  del sistema di comunicazione digitale denominato  Packet Radio , attraverso il quale  la maggior parte dei radioamatori ha sperimentato  il felice abbinamento tra le conoscenze fino ad ora acquisite nel campo delle trasmissioni  e le nuove tecnologie digitali proprie dell'informatica. Nella prima fase della sperimentazione packet, durata alcuni anni, conoscenze e  risorse dei Radioamatori  sono state prevalentemente rivolte  alla creazione di numerose stazioni automatiche ( BBS )  attraverso le quali  lo scambio di messaggi composti da bollettini informativi, privati e software è stata l' attività predominante. Dopo alcuni anni è emersa la necessità di dotarsi di una efficiente rete di interconnessione radio digitale ,al fine di permettere  il corretto  Forwarding  dei messaggi fra una BBS e quella attigua, il QSO tra radioamatori distanti tra di loro , il veloce interscambio di dati oramai in TCP-IP, software, foto e quant'altro  possa essere di supporto all'attività radioamatoriale che ha per scopo principale la sperimentazione e il miglioramento dell'istruzione tecnica del singolo.
Il sistema di comunicazione digitale Packet Radio  maggiormente diffuso prevede l'utilizzo di semplici modems AFSK  e radio commerciali VHF UHF a velocità di 1200 baud. Utilizzando quanto già sviluppato in altri Paesi (Germania soprattutto) anche la sperimentazione a velocità superiori (fino a 9600 baud) con modems piu' complessi ha consentito un salto di qualità  nelle comunicazioni digitali amatoriali.

LE PRIME SPERIMENTAZIONI:
I primi tentativi di realizzare una rete radioamatoriale (allora di tipo REGIONALE)  sono stati  effettuati anche dal ns.gruppo in Friuli Venezia Giulia  utilizzando il noto software THE NET  per  TNC2 modificati, accoppiati a radio UHF alla velocità di trasferimento di 9600 baud.
I risultati non furono molto incoraggianti: i maggiori problemi vennero dall'eccessivo rallentamento dell'intero sistema  quando una BBS iniziava ad utilizzare la rete per il proprio flusso di FWD verso un'altra BBS regionale. Si tentò allora di bypassare il problema  raccomandando alle BBS un' attività di FWD di tipo CIRCOLARE onde evitare sovrapposizioni, e ai radioamatori UTENTI della rete si inibì il traffico YAPP per evitare pericolosi affollamenti. Inutile rimarcare che una rete così concepita non serviva praticamente a nulla, e  il raggiungimento di questa convinzione fu l'unico lato positivo dell'intera vicenda.
Nello stesso periodo in Slovenia l' ing. Matjaz Vidmar S53MV  sviluppava una semplice tecnologia a bassissimo costo che, utilizzando radio e modems appositamente costruiti (non COMMERCIALI!) permetteva la realizzazione di link in banda SHF con velocita' di 38400 baud !  Come software di rete si impiegava ancora il TNC2 già menzionato con software THE NET, modificato nel clock  a 9 MHZ  per accelerarne al massimo la velocità di elaborazione. Per noi fu un'occasione da non perdere, e in pochissimo tempo sostituimmo tutti i precedenti link della rete esistente con i nuovi apparati AD ALTA VELOCITA'. L'avventura era solo iniziata: ben presto ci fu chiaro che tutto quanto era a nostra disposizione in fatto di conoscenze hardware e software era del tutto inadatto allo scopo che ci si prefiggeva.

PRIMI TRAGUARDI E PROBLEMI:
I primi risultati in fatto di velocità  e quantità di dati trasferiti furono molto incoraggianti:anche durante intensi affollamenti in rete, all' UTENTE che entrava da un capo della rete bastavano pochissimi secondi per raggiungere stazioni  per le qual
i si impiegavano 2 o più nodi ad alta velocità. Però ecco apparire subito il primo problema: i TNC2 dopo svariate decine di minuti di normale funzionamento si bloccavano inspiegabilmente, e solo con una successiva versione del software THE NET (la 1.21) si aveva il reset automatico, con perdita totale però dei collegamenti in atto. Ci apparve subito inacettabile questa limitazione di affidabilità, ma ci erano sconosciuti i motivi che la determinavano.Inutili anche le richieste di ottenere spiegazioni da coloro che il software THE NET l'avevano scritto:ci si trincerava dietro il fatto che quel software (ed il TNC2) era stato pensato per velocità non superiori a 9600 baud!

L'IMPORTANZA DI AVERE UN SOFTWARE PROPRIO:
L'aiuto provvidenziale venne anche in questo caso dalla vicina Slovenia: S53MV ,stanco anch'egli di  subire le limitazioni del THE NET, realizzò un semplice Packet Switch  chiamato Supervozelj (ossia SUPER NODO)  con un microprocessore Motorola della serie 68000 accoppiato a tre SCC 8530 , ottenendo così il duplice vantaggio di un hardware sicuramente in grado di supportare traffico a velocità molto alte (fino a 76000 baud) ed un software interamente scritto  IN PROPRIO, pertanto modificabile  e migliorabile a seconda delle necessità che emergevano dalla sperimentazione pratica.Con questo salto di qualità la rete Slovena packet radio fu un esempio per il mondo intero in fatto di velocità ed affidabilità.(alcuni radioamatori del Veneto hanno ''importato'' dalla Slovenia il progetto Supervozelj, sperimentandolo in una rete regionale  a velocità di 38400 Bps ed in seguito anche maggiori.Al contrario il ns. gruppo ha inteso creare qualcosa  in Italia con le proprie capacità, anche per poter disporre nel know how necessario alla realizzazone di un software su specifiche derivanti dall'esperienza acquisita  ''sul campo'')

LA RICERCA DELL'HARDWARE HI SPEED:
All’inizio degli anni ‘90, un gruppo di radioamatori capitanati da IW3QBN e IK4IRO  aveva realizzato a Trieste una scheda digitale  che si basava sull'utilizzo del microprocessore SBCC186  per la gestione degli SCC 8530 (schemi e circuito della scheda SBCC186 sono stati oggetto di un articolo pubblicato su R.R. nel numero 3-1995 da Paolo Pitacco IW3QBN).Si pensava allora allo sviluppo di un SUPER TNC per utenti, qualcosa insomma per aggiornare il collaudatissimo TNC2  aggiungendo un sistema di gestione di più porte radio, una porta parallela ed altre novità. La scheda in questione, realizzata nel primo prototipo filato da Vittorio IK4IRO di Modena, era stata già felicemente collaudata  in laboratorio nella sua funzionalità teorica, ma ancora mancava un software di gestione per la stessa. Alcuni tentativi erano stati fatti per ricondurre  alla scheda SBCC186  software di comunicazione esistenti :non si approdava però a nulla di concretamente utilizzabile almeno in campo packet radio.

Per visualizzare la Scheda ITANET (nodo paket 4 porte) con disposizione dei componenti e configurazione vi invitiamo a cliccare quì.

IV3ZXF E IL SUO SOFTWARE '' ITANET '':
Il passo successivo fu tanto importante quanto...casuale! Lo scrivente  incontrò  in  Sezione ARI  a Monfalcone  il collega IV3ZXF, che si interessava per proprio conto  di packet radio avendone scritto per il processore Z80 un personale software di  TNC. Tra l'esposizione dei nostri problemi con il TNC2 ad alta velocità e la necessità di scrivere qualcosa di innovativo per la scheda SBCC186 il passo....fu breve! Massimo IV3ZXF accettò la sfida di buon grado, e dopo circa un anno di lavoro nacque il SOFTWARE ITANET, scritto in Pascal ed adattato per girare sulla scheda SBCC186  di IW3QBN-IK4IRO, liberamente ispirato nella sua compatibilità con quanto già realizzato in Slovenia da S53MV (IV3ZXF Massimo Malaroda successivamente si è laureato con tesi attinente al software ITANET.)

Con la scheda SBCC186 ed il software ITANET, la rete packet in Friuli Venezia Giulia (composta da 3 nodi portanti e relativi link con la preesistente rete Slovena ed Austriaca) fece un notevole balzo in avanti in fatto di velocità e soprattutto affidabilità. Nell'anno 1994 lo scrivente IW3QOJ iniziò la divulgazione a mezzo bollettini packet di quanto si stava realizzando, e si tennero i primi convegni in Italia anche grazie la collaborazione di alcune Sezioni ARI. La collaborazione di colleghi di nota esperienza nel settore RF (ad esempio Giancarlo I3PSL di Padova, primo a realizzare  un esemplare di RTX a 38400 baud  e successivamente in PSK a 1 megabit) permise subito l'estensione di altri link sperimentali ad alta velocità ed il collegamento di  nodi preesistenti delle zone di Padova e Verona: l'avventura ITANET...era iniziata!

LA RETE '' ITANET '' DECOLLA:
Da Ancona giunsero i primi messaggi di...interessamento a quanto realizzato :il collega Claudio IK6VQM  realizzò le prime radio e modems  seguendo le informazioni che gli passavamo, apportando però un notevole contributo con personalizzazioni ed approfondimenti :in breve si ebbe un link tra Padova e alcuni nodi preesistenti ad Ancona! Il collega IW4ATU Alessio di Modena formava un “gruppo” attivissimo con installazioni di svariate postazioni (vedi l’attuale link  in banda 13 cm PSK a 1.228 Mb tra IR3FVG e IR4MO di ben 248 km!) La sperimentazione proseguiva in un relativo riserbo, anche perchè proprio di sperimentazione si trattava (e si tratta), quindi  era impensabile una divulgazione  dai toni trionfalistici di quanto ancora si andava verificando!

V
isualizza la situazione della rete ITANET al 20 Novembre 1999: clicca quì.

IL SUPPORTO DI SEZIONI ARI E BBS:
In Friuli Venezia Giulia il locale coordinamento Packet  capitanato da Vanni IV3AVQ intuì  subito l'importanza dei risultati conseguiti: con l'appoggio logistico delle sezioni ARI regionali si potè organizzare una efficiente rete di FWD  tra le BBS esistenti e regolarizzare i rapporti di locazione per le postazioni che ospitavano i nodi packet.In tempi recenti con il determinante appoggio del Comitato Regionale ARI si è giunti ad un protocollo di intesa con la Protezione Civile Regionale affinchè la RETE DIGITALE ITANET possa essere posta al servizio della Protezione Civile Regionale in quanto rete di comunicazione dati TCP-IP alternativa  ed indipendente in occasione di calamità.

PRIME CONSIDERAZIONI TECNICHE:
Inizialmente non  era molto chiaro il concetto di  efficienza della rete in rapporto alla velocità di trasmissione: si  pensava all'aumento della velocità  come scopo prioritario, ma molti al contrario sostenevano che un notevole miglioramento della quantita' di dati trasferiti si sarebbe potuto ottenere solo mediante l'implementazione di un nuovo software di comunicazioni che permettendo di allungare notevolmente numero e lunghezza in byte dei pacchetti trasmessi potesse aumentare di molto velocità e portata della rete stessa. In seguito si capì che....si era completamente fuori strada! In un sistema CSMA come il packet radio, il vero problema sta nella probabilità di collisione di pacchetti, aumentando la quale si ha un decremento vertiginoso in fatto di resa di dati trasmessi. E' noto a tutti infatti che la condivisione dello stesso canale RF per  gli apparati RTX facenti parte della rete  (ITANET utilizza UNA SOLA FREQUENZA impiegata in tutti i link della dorsale Bpsk a 1 megabit) rende l'accesso alla stessa condizionato dalla sola posibilità di rilevare attraverso l'accensione del DCD se la frequenza è in quel momento impegnata o meno. Ma non tutte le postazioni ITANET si ''sentono'' tra di loro,ovviamente! Quindi è fatale che si verifichino spesso collisioni di pacchetti che trasportano informazioni, con la conseguente ripetizione degli stessi e relativi segnali di controllo. E' stato matematicamente dimostrato che l'efficienza di una rete packet  radioamatoriale è direttamente condizionata dalla percentuale di occupazione del canale radio:aumentando questa percentuale oltre il  20%  del tempo la resa in fatto di quantità di dati trasferiti tende allo zero!!! (foto radio 23 cm WBFM 38400 bps).

La vera soluzione al problema (naturalmente evitando utilizzi di  link full duplex  che poco hanno a che fare con l'etica radioamatoriale, riconducibile al principio secondo il quale  la possibilità per qualsiasi radioamatore di poter collegare e sperimentare tutto quanto si installa in favore della nostra comunita è alla base di tutte le realizzazioni sperimentali e non commerciali! Inoltre un utilizzo fullduplex richiede una coppia di frequenze che non può essere riutilizzata se non in zone distanti e quindi protette da interferenze reciproche) sta quindi nell'abbassamento del tasso di occupazione del link, cosa che si può fare solo aumentando molto la velocità di trasferimento dati e riducendo nel contempo la durata della trasmissione del pacchetto, tendendo a farla divenire di tipo puntiforme anche mediante l'utilizzo di radio appositamente concepite ad aggancio in frequenza rapidissimo. (si pensi alle attuali tecniche Wireless…).

LINK A 1.228.000 Kb:
Con l’ installazione nella ns. rete ITANET dei  link in banda SHF 13 cm, modulazione tipo BPSK e velocità di 1.228.000 Kb, si è centrato l'obbiettivo sopra esposto.Naturalmente la rinnovata ed aumentata disponibilità  in fatto di velocità ed affidabilità offerta dalla rete ITANET  ha permesso di togliere quelle barriere per l'utente radioamatore che  vede ora la possibilità di effettuare trasferimenti dati attraverso la rete anche utilizzando uno degli accessi gateway in banda UHF a 9600 baud con il noto modem G3RUH.Non solo:a scopo puramente illustrativo, sono state utilizzate  velocità  superiori a 9600 baud :è nata così anche l'esigenza di sostituire i vecchi TNC2 da parte degli '' utenti'', ripercorrendo cosi' la stessa strada intrapresa dal ns.gruppo agli inizi della sperimentazione.

AGGIORNAMENTO  : QUALE  SPERIMENTAZIONE PACKET RADIO NEGLI ANNI A VENIRE ?
Dopo
anni di sperimentazione delle tecniche di trasmissione digitale, nei quali il Triveneto indiscutibilmente ha giocato un ruolo importantissimo in quanto a impegno tecnico di studio e numero di realizzazioni effettivamente portate a compimento, nei corso dei primi anni ‘2000 è giunta la fase della riflessione sui risultati tecnici conseguiti e dell’analisi delle prospettive future in tema di Packet Radio.

In Friuli Venezia Giulia ho avuto il “privilegio” di ispirare e seguire personalmente l’evolversi della rete Italiana ITANET, che tante soddisfazioni ha distribuito al gruppo di radioamatori impegnati nella progettazione e installazione in gran parte d’Italia. Dopo anni dalla pubblicazione dell’articolo su Radio Rivista 1997 “Progetto e realizzazione rete packet radio ad alta velocità’” ritengo doveroso un aggiornamento informativo su quanto si è fatto e si sta facendo , con particolare riferimento alle prospettive di impiego della realizzata rete digitale ITANET  per scopi relativi alle comunicazioni di emergenza alternative della protezione Civile Regionale. Consideriamo che dopo anni di sperimentazione radioamatoriale nel campo del PACKET RADIO , ad  un iniziale entusiasmo generalizzato alle trasmissioni dati digitali  è recentemente seguita una fase di diffuso disinteresse tecnico a tutto ciò che non è INTERNET o TELEFONINI.

Se 10 anni fa era cosa molto “nuova” ed utile installare una rete radio di BBS per scambiare messaggi e in seguito anche software , oggi la stragrande maggioranza dei colleghi radioamatori utilizza molto più facilmente INTERNET per queste necessità , tra l’altro in maniera molto più veloce e funzionale rispetto alla rete radio amatoriale.

In conseguenza di tutto ciò il ns. gruppo di sperimentazione ITANET si interroga sull’opportunità di continuare a dedicare il proprio tempo allo studio del software , all’implementazione di nuovi nodi e al mantenimento operativo della rete: recenti verifiche hanno  evidenziato che il numero di radioamatori che si serve delle BBS è drammaticamente diminuito (la marea di bollettini immessi riguarda perlopiù polemiche personali o software protetti) , che l’interesse alle tecniche TCPIP  non è mai “decollato” per la grande massa e che le uniche attività che vedono confermata un minimo di attività sono quelle riferite ad apparecchiature commerciali (quindi nessuna autocostruzione).

Quale pertanto il futuro delle trasmissioni digitali in campo radioamatoriale? Tentiamo un’analisi pratica:

  • Ci interessa sempre la sperimentazione di nuovo hardware radio trasmissione dati

  • Dobbiamo sviluppare nuovo software per la rete ITANET

  • Pochi ma motivati colleghi continuano a mantenere efficiente la rete in Italia

Ma a che tipologia di “radioamatori utenti” rivolgiamo il frutto pratico delle nostre fatiche?
Per portare avanti un progetto ambizioso come quello di mantenere operativa una rete digitale , ci si ritrova coinvolti in piu’ “mansioni” tali da richiedere la collaborazione attiva ed impegnata  di parecchie persone. C’è chi scrive il software , chi sperimenta e riferisce , chi corre in montagna a far manutenzione, e tutti attingono al loro personale portafoglio per  le spese relative a tutto ciò. Fintantochè la “base” è ampia, è possibile un adeguato “turn over” del “personale” e la suddivisione di compiti e spese è alquanto agevole. Ma dal momento che il numero di radioamatori coinvolti nel “gruppo attivo” diminuisce, oneri ed impegni diventano insostenibili ai sopravvissuti!  

Come fare allora a proseguire su queste basi ampiamente documentate e veritiere?
A nostro avviso tutto il “servizio d’Amatore”  andrebbe rivisto ed adeguato ai nuovi tempi che cambiano, ci soffermeremo qui limitatamente alle tecniche digitali di trasmissione dati che sono oggetto del nostro interesse. Partiamo dalla constatazione che INTERNET è diventato il veicolo unico di qualsivoglia attività ove sia necessario lo scambio e la condivisione di dati . Ciò che prima si faceva con le BBS oggi tutti fanno con l’EMAIL , ciò che prima si faceva via “fonia” oggi si fa col telefonino.  Nemmeno le convocazioni  alla riunione “settimanale” di  Sezione avvengono piu’ con chiamata radio VHF….tutto col cellulare!!! Allertamenti emergenze COMPRESI….

Però a nostro avviso NON E’ PER NULLA DIMINUITA l’importanza della sperimentazione radioamatoriale (anzi semmai è aumentata) e particolarmente l’impegno dei RADIOAMATORI rimane insostituibile soprattutto in situazioni di EMERGENZA.

 

SPERIMENTAZIONE TECNOLOGIE DIGITALI  PACKET RADIO : RETE ITANET  - APRS  - TRASMISSIONE DATI DIGITALI  IN OCCASIONE DI CALAMITA’:
Parlando e riparlando con  gli addetti al “settore” , abbiamo scoperto che l’operatività e le peculiarità dei RADIOAMATORI hanno mantenuto il loro “peso e considerazione” nell’ambito della PROTEZIONE CIVILE e in generale nell’emergenza-radio. Probabilmente e’ sempre vivo il ricordo di quanto (soprattutto nelle nostre zone ma anche altrove) i radioamatori hanno fatto altruisticamente in occasione di situazioni di emergenza. Contemporaneamente  negli ultimi anni si è assistito ad una rinnovata attenzione nell’organizzazione del settore all’interno dell’ARI . In più occasioni , attraverso la collaborazione con le Sezioni ARI  ci è stato fatto presente che “sarebbe bello” poter contare sull’utilizzo di una RETE DATI AMATORIALE VIA RADIO in occasione di emergenze vere o simulate , e in particolare le esigenze emerse in fase di test “sul campo”(vedi esercitazioni e field days) sono apparse le seguenti.

            Nella prima fase di una ipotetica emergenza serve SOLO la copertura radio-fonia.

            Contestualmente risulta di notevole utilità conoscere l’esatto collocamento dei mezzi.

            Lo scenario in cui si muovono questi ultimi deve essere reso disponibile al coordinamento.

            Successivamente è indispensabile un collegamento dati veloce con possibilità email fax  ecc.

La copertura “radio” dell’esistente RETE DIGITALE ITANET , riferendoci qui al Friuli Venezia Giulia , stimolava il ns. gruppo a “far qualcosa” nell’ottica di dare una risposta CONCRETA alle esigenze che ci erano state  presentate.

Se da un lato la “rete” fissa è già da tempo operativa ed affidabile (tutti i nodi sono dotati di continuità elettrica ecc) e collega le nostre province con rami efficienti e veloci (quasi tutti a 1 megabit) , mancava un’integrazione relativa ad una attrezzatura MOBILE facilmente trasportabile ed impiegabile per collegare un ipotetico  “campo base” alla stessa. In occasione di un  FIEL DAY della Sezione di Gorizia  , tenutosi alcuni anni fa , abbiamo  sviluppato e costruito tale attrezzatura specifica , costituita da:

  • Una torre da 13 mt smontabile e trasportabile( by IV3GDE).

  • Un PONTE RADIO MOBILE operativo su 13 cm 1.228 Megabit (BY IW3QOJ).

  • Una postazione mobile PC/Monitor/sistema operativo WINDOWS da collocare
    nel “campo base” con scopi di ricezione/invio EMAIL e visualizzazione grafica
    dei mezzi operativi (sistema APRS).

  • Un sistema di RADIOFAX.

In campo “software” e’ stata studiata ed implementata l’operatività APRS con particolari peculiarità che descriveremo meglio nel paragrafo relativo

Attualmente la sperimentazione pratica ha comportato mediante un protocollo di intesa tra gli organismi  regionali dell’ARI e quelli della Protezione Civile l’installazione di un link stabile tra la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile sita in Palmanova(Udine) e la dorsale fissa ITANET a 1 megabit.

Questo collegamento fisso permette a tutta la rete informatica interna presso la Sor:

                                   la visualizzazione su cartografia 1: 25.000 la posizione APRS dei mezzi

                                   su base Triveneta ed oltre(ciascun volontario radioamatore dispone di APRS )

                                   ricezione /invio EMAIL dal “campo base remoto” come sopra illustrato

ricezione di IMMAGINI FISSE provenienti da telecamera installata  al campo base remoto

ricezione/invio di files di qualsiasi tipo con relativa stampa FAX ecc

Tutta l’operatività del “sistema” si basa sulla possibilità di interconnettere il “campo base remoto” alla rete ITANET mediante i citati ponti mobili . Prove effettuate hanno dato risultati incoraggianti e fornito una decisa spinta a familiarizzare con profili altimetrici (e software di calcolo cartografici relativi) , montaggio tende , generatori , trasporto materiali , cucina da campo!

Per i partecipanti  a queste sperimentazioni ”esterne”, l’entuasiasmo non è mancato e neppure le soddisfazioni. Ultima delle quali l’esercitazione tenutasi  nel ex-comune terremotato di Buja (UD) in occasione del trentennale del terremoto del 6 maggiuo 1976. Il nostro è un ambizioso progetto , che però ha il vantaggio di coinvolgere fattivamente i pochi superstiti della vera sperimentazione radioamatoriale in campo packet radio.

CARATTERISTICHE OPERATIVE DELLA RETE DATI DIGITALE ITANET IN FRIULI V.G.:
La rete dati digitale ITANET è una realtà consolidata da oltre 10 anni nel Triveneto , con ramificazioni in molte parti d’Italia. Prenderemo per praticità in considerazione la sua parte installata in Friuli Venezia Giulia.
L’installazione PRINCIPALE è collocata sul Col Gajardin ,
in comune di Caneva provincia di Pordenone , alle coordinate geografiche  Lat. 46.00.05N e Long. 12.26.06E ad una quota di 900 metri sul livello del mare. CLICCA PER VISUALIZZARE LO SCHEMA IN MAGGIORI DIMENSIONI!La Sezione ARI di Monfalcone è ospitata tramite un contratto di comodato gratuito dalla Ditta proprietaria del manufatto in cemento armato e relativo traliccio , ove operano alcuni impianti ripetitori di collegamento radiotelevisivo privato.
Peculiarità di questa postazione ripetitrice è quella della  notevola copertura radio , che si estende ad EST verso Udine , Carnia e confine Sloveno (monte Cucco) , passando per Gorizia e gran parte della sua provincia , Monfalcone e mandamento inclusa Grado, Trieste-Conconello e Trieste-Muggia , Venezia e la sua provincia , fino a coprire Padova e relative installazioni sul monte  Venda e il monte Cimone (Modena) attraverso avviene il collegamento con la zona 4 e il resto della  rete.
L’architettura dell’impianto ITANET ha nominativo IR3UCA  ed è composta da un doppio nodo itanet-SBCC-186 connesso tramite porta parallela. E’ ospitato su un rack 19 pollici che contiene anche tutti le apparecchiature ricetrasmittenti operative sulle varie porte radio e bande di frequenza (di seguito elencate analiticamente) e un sistema di continuità in bassa tensione 12V mediante batteria da 100 A che garantisce 24 ore di funzionamento anche in assenza di rete elettrica.

I links principali di interconnessione sono i seguenti:

  • Link in banda 2.300  mhz 2W  BPSK 1.228 Mb con riflettore parabolico 3 mt verso Modena
         (tratta principale da 248 Km con Buca del Cimone dove esiste parabola da 4 mt )
         (attraverso questo link avviene il collegamento con il resto dell’Italia)
     

  • Link in banda 2.300 mhz 2W BPSK 1.228 Mb parabola 1 mt. verso sede ARI Monfalcone
     

  • Link in banda 1.300 mhz 10W manchester 38400 Bps ad ampia copertura (40 gradi)
         (centrato verso Udine garantisce copertura radio anche per Gorizia e eventuali postazioni
         mobili in gran parte delle province di UD e GO
     

  • Link in banda 1.300 mhz 10W manchester 38400 Bps per link internazionale con Slovenia
         Impianto di diffusione ad ampia copertura in banda VHF 144.800 Mhz per scopi APRS.
         Impianto di diffusione ad ampia copertura UHF G3RUH 432.750 Mhz per scopi APRS.

Esistono inoltre altri impianti che compongono la “dorsale” in Friuli venezia Giulia :

  • Il nodo IR3UBZ collocato a UDINE CITTA’ con copertura locale APRS e dati
     

  • Il nodo IR3UCO collocato sul monte San Michele (GO) con copertura di Gorizia citta’  e gran parte della provincia in modo APRS e DATI.
     

  • Il nodo IQ3MF  collocato a Monfalcone città (sezione ARI) presso la struttura
    Del coordinamento di protezione civile comunale , con copertura dati e APRS 
     

  • Il nodo di Trieste-Muggia IR3TS con copertura della città e gran parte della provincia in modo APRS e DATI.
     

  • Il nodo di San Daniele del Friuli IR3UDB con copertura radio di tutta la zona degli ex.comuni terremotati. LAN Vhf APRS e UHF WBFM.

Da ciascuna di queste postazioni fisse dislocate sul territorio è inoltre possibile allestire in pochissimo tempo un LINK CAMPALE per l’allestimento di stazioni dati/aprs mobili in caso di calamità , come pure per collegare con le stesse modalita’ le sedi di Prefetture e Province-Comuni.
Inoltre queste postazioni “di città’” permettono la copertura radio capillare degli eventuali segnali APRS provenienti da mezzi radioamatoriali dotati di GPS e relativo sistema di invio posizione automatica.
Per l’ottimale copertura radio del territorio della provincia di Gorizia , orograficamente complesso , è stato inoltre necessario installare in località Monti sopra Polazzo  Lat.45.51.72 N Long. 13.30.23 E (quota 120 mt) un ulteriore digipeater APRS operativo sulla freq. VHF 144.925 Mhz AFSK  che riceve e condivide con la rete fissa ITANET  i segnali eventualmente captati con copertura che va da Grado  e Laguna a gran parte della provincia di Gorizia e parte di quella di Udine.

Analogamente per la copertura radio VHF APRS di ampie zone della Carnia
sulla vetta del Monte Zoncolan (Sopra Ravascletto) è stato installato il digipeater aprs IR3ZON.
In occasione di Field Days  un gruppo di radioamatori  appartenente alla Sezione  ARI di Monfalcone   ha preso parte alle manifestazioni organizzate dalle sezioni di Gorizia e Udine effettuando  l’installazione  presso il  campo base   di  collegamenti mobili alla  “dorsale fissa” della rete packet ITANET regionale  con dimostrazione pratica delle tecniche APRS  (visualizzando su monitor la posizione di molti radioamatori dotati di gps e radio) e di semplici scambi di files dati (simulando interscambio email).

Sono stati impiegati i seguenti materiali ed apparati :

  • Torre smontabile  “campale”  per sostegno ed elevazione antenne.

  • Nodo “itanet” in versione “campale” autoalimentato con generatore a scoppio.

  • Installazione di PC  e software radioamatoriali per APRS e scambio dati.

  • Dispositivi APRS portatili con GPS per rilevamento e trasm.posizione.

  • RADIOFAX.

Gran parte dei materiali elencati  SONO STATI AUTOCOSTRUITI!!!

Entrati a conoscenza della località in cui avrebbe operato il field day abbiamo innanzitutto fatto una riunione “a tavolino” per verificare la situazione orografica e relativa decisione in fatto di effettuazione dei links mobili. Una verifica “sul campo” con GPS e bussola digitale ha permesso di raccogliere i dati che inseriti in apposito software dotato di cartografia regionale (radiomobile) ha evidenziato caratterisiche e peculiarità della tratta radio da effettuare. In tutti i casi non è stato necessario agire sulla dorsale fissa per predisporre nuove installazioni “ad hoc” ma solo per predisporre quella campale. 

Il giorno prefissato nel giro di un’ora il gruppo dei “volonterosi” ha provveduto alle seguenti attivita’:

                                   trasporto di tutti i materiali di cui sopra nella località remota

                                   messa in funzione dei generatori di corrente autonomi

                                   elevazione e fissaggio della torre mobile con antenne e parabole

                                   collegamento mediante cavo alla consolle del ponte sita nella tenda

                                   installazione presso la tenda del coordinamento si un PC con monitor da 17 “

                                   puntamento delle parabole, verifica del link con la dorsale fissa ITANET

                                   Avvio  software radioamatoriali APRS sul pc nella tenda del coordinamento

Il disporre di un PC al “campo base”  rende possibile la visione su carta geografica del posizionamento dei mezzi operativi , la  preparazione di testi , l’invio , ricezione e stampa di email e fax operando attraverso la Rete (per ipotesi tra campo base e centro di coordinamento di Palmanova…) e l’osservazione di immagino acquisite mediante telecamera fissa (utile in particolari condizioni). Va da se  comunque che aver di fatto “reso remote” le potenzialità di “internet” seppure a velocità ridotta rendono possibili la consultazione di previsioni meteo , l’invio di FAX e quant’altro. Naturalmente per la piena disponibilità di queste risorse il collegamento deve necessariamente avvenire  con link a 1 megabit ! Abbiamo pure previsto che , qualora la portata “ottica” non sia possibile tra  nodi della rete fissa (poniamo IR3FVG in Col Gajardin) e ponte mobile portatile , è possibile allestire in gran velocità una stazione ripetitrice intermedia sempre a 1 megabit , collocata su un qualsiasi autoveicolo  ed  alimentata a 12 V con batterie e generatore. A tale scopo  sono stati effettuati test sul colle di Medea, che permette il rilancio per ipotesi tra la rete fissa anzidetta e numerose località della provincia di Gorizia altrimenti non in portata ottica.

Impegno particolare e precisione nell’esecuzione  sono stati evidenziati recentemente nell’operazione di installazione e collaudo del nuovo impianto digitale “nodi IR3UCA/IR3UCB “ siti in Col Gajardin  provincia di Pordenone . Come anzidetto in questa postazione “chiave” convergono e vengono reindirizzati tutti i flussi dati digitali packet radio –aprs e tcp-ip relativi alle comunicazioni da e per il Friuli , la Slovenia ed il resto dell’Italia. Alla “spedizione” hanno partecipato un gruppo di radioamatori da tutta la regione FVG e dal Veneto, come meglio documentano le foto relative alla realizzazione ormai perfettamente operativa e definitiva.

CONSIDERAZIONI FINALI :
Come si è potuto descrivere sopra , le nostre sperimentazioni amatoriali nel campo delle comunicazioni radio digitali “alternative” da un certo periodo hanno trovato fertile sviluppo nella direzione di utilizzo in caso di emergenza più che  come “palestra” di esercizio per il radioamatore “casalingo”  per il quale ben altre superstrade informatiche garantiscono ampie soddisfazioni(internet) . L’affidabilità di mezzi e persone è però in questo caso più importante perché impiegata in situazioni di effettiva utilità. L’assottigliamento nelle file di sperimentatori radio digitali è andato tuttavia a favore della qualità degli stessi: i pochi volonterosi sono ben motivati e seri! E’ però ora giunto il momento di ottenere aiuto e incoraggiamento proprio dalle strutture  ai quali il nostro servizio di volontariato viene rivolto , soprattutto in ragione di tutto ciò che effettivamente è già stato realizzato. 

Per l’approfondimento delle tematiche trattate , si stanno tenendo incontri , convegni e dimostrazioni sul campo presso gli istituti tecnici (vedi p.es.  l’ITI Galilei di Gorizia tramite l’interessamento della locale Sezione ARI, oppure conferenze tenute in occasione della Fiera di Pordenone) , anche con  semplici incontri informali  durante le consuete riunioni serali di Sezione.

Maggiori informazioni posso essere richieste a Massimo IW3QOJ presso ARI Monfalcone

 

.::: 73  IW3QOJ  Massimo MAURO    sez. ARI Monfalcone (GO)    massmau@tin.it :::.