AREA TECNICA

 

MONTAGGIO – COLLAUDO- CONFIGURAZIONE DI UNA SCHEDA SBCC186-ITANET

 

Le note che seguono si riferiscono alle modifiche e configurazioni hardware da apportare alla scheda SBCC-186 qualora si intenda utilizzare il software ITANET scritto da IV3ZXF. Si tenga presente che l'utilizzo della scheda con questo software permette di ottenere 4 "porte" cui collegare indifferentemente modem 1200/2400/9600/38400/1.228 baud e relativi standard di modulazione (AFSK-G3RUH-MANCHESTER-PSK)oppure link tipo "KISS" e ''SLIP MODE'' su livelli TTL, per interfacciamento di Personal Computer , altri tipi di TNC/NODI, ecc.

E' inoltre da tener presente che le 4 "porte" vengono così suddivise : le prime 2 (gestite in DMA) possono essere indifferentemente programmate per qualsiasi velocità fino a 1.228 Kb  , mentre le rimanenti 2 possono essere configurate a velocità massima di  38400 baud. Sulla porta PARALLELA  è previsto l'inserimento di una interfaccia che permette il collegamento di una sorgente video monocromatica (telecamera) di cui vengono rese disponibili le immagini prelevabili via radio con protocollo YAPP oppure AUTOBIN, oppure un’altra SSCHEDA SBCC-186/ITANET per ampliare il numero di porte radio disponibili. Il "pacchetto" ITANET  comprende un dischetto di configurazione  per la relativa generazione delle EPROM (ODD ed EVN) residenti sulla scheda SBCC-186, inoltre vi si trova un programma che permette di "caricare" via radio nuovo software ( e quindi nuove configurazioni) ad una scheda "ITANET" sia tramite link radio su una delle 4 porte disponibili(con protocollo YAPP), sia mediante eventuale collegamento KISS con PC e relativo software di terminale.

  

Nella scelta dei componenti per il montaggio della scheda SBCC-186 selezionare i seguenti:

 

a) microprocessore 186  da almeno 16 Mhz

 

b) 2 ram da 128 K nei primi due banchi di memoria, < 70nS

 

c) 4 RAM da 32 K con velocità non superiore a 70 nS

 

d) i due SCC 85C30  da almeno 16  mhz  (tipicamente 20 mhz). Il tipo SCC85230 non è  pienamente testato

 

e) il clock di sistema deve essere di 24 Mhz (meglio 36 mhz!)

 

f) il clock per gli SCC 85C30 deve essere di 4.915 mhz

 

g)coppia di EPROM (27C512) con il software ITANET  ODD e EVN

 


 

 

2.     LISTA COMPONENTI SBCC186 rev.C

 

La lista componenti che segue è relaiva all’intera piastra.

 

 

Circuiti integrati:

Nome Componente

Tipo

Quantità

U1

80c186 16 Mhz

1

U2, U3, U4

74HC573

3

U5, U6, U7

74HC245

3

U8

74HC32

1

U9

Osc. 24 Mhz

1

U10, U11

Eprom 27C512

2

U12, U13, U14, U15, U16, U17

Ram

2 da 128k x 8

4 da 32k x 8

6

U18, U19

85C30 10 Mhz

2

U20

74HC04

1

U21

Osc. 4.9152 Mhz

1

U22

82C55

1

 

 

 

Elenco resistori:

Nome Componente

Tipo

Quantità

R1, R2, R5, R6, R7,R8, R12, R13, R14, R15, R16, R17, R18

10k

13

R3, R4, R9, R10

3,3k

4

R11

680

1

RN1, RN2

4,7k Resiator-Array

2

 

 

 

Elenco dei condensatori:

Nome Componente

Tipo

Quantità

C1

22uF 12Vl

1

C2, C3, C4, C5, C6, C7, C8, C9, C10, C11, C12, C13, C14, C15, C16, C17, C18, C19, C20, C21, C22, C23, C24, C25, C26, C27, C28, C29, C30, C31

0,1uF

30

C32, C33

100uF 12Vl

2

 

 

 

Elenco parti varie:

Nome Componente

Tipo

Quantità

D1

1N4148

1

L1

VK200

1


 

 

Elenco zoccoli, ancoraggi e jumper:

Nome componente

Tipo

Quantità

JP1, JR2, JR3, JR4

3 Contatti

5

JP2, JP3, JP7, JP8, JP9, JP10

2 Contatti

6

JP11

5 Contatti

1

JM1, JM2, JM3, JM4

9 Contatti

4

JP13, JP14, JP15

10 Contatti

3

JP4, JP5, JP6

2 x 4 Contatti

3

JP15

2 x 8 Contatti

1

JP16

2 x 10 Contatti

1

 

Zoccoli 14 pin

2

 

Zoccoli 20 pin

6

 

Zoccoli 32 pin

8

 

Zoccoli 40 pin

3

 

Zoccolo x PLCC68

1


 

 

si utilizza l’integrato ttl parzialmente utilizzato già presente sulla scheda sbcc

 

 

E' necessario effettuare la MODIFICA PER IL DMA sul SCC 85230 (quello più esterno rispetto alla scheda SBCC186) perché il software ITANET la richiede.Allo scopo si utilizzano un paio di porte dell’ integrato TTL disponibile sulla stessa scheda SBCC186 parzialmente inutilizzato.

 

Nel manuale per il montaggio anzidetto, troverete anche l'elenco di alcuni BUG sulla scheda, principalmente dovuti ad errori del CAD. Effettuate le relative correzioni così come indicato nel manuale stesso.

 

Troverete in allegato COPIA delle configurazioni di tutti i ponticelli, così come richiesto dal software ITANET.

Per ciascuna delle 4 "prese modem" disponibili, gli unici piedini da collegare al relativo modem sono GND TXD RXD DCD RTS .Nel caso del KISS , sono da collegare solo GND TXD RXD .Il piedino RTXCLK  (riferito al solo SCC 85C30 porta 1 e 2 in DMA) serve a ricevere il clock rigenerato dallo SCRAMBLER qualora si utillizzi un link con radio PSK e velocità di 1.228 megabit.Il piedino TRXCLK viene invece utilizzato per ricevere il clock rigenerato dal modem di G3RUH a 9600 baud qualora questo venga impiegato.(opzione facoltativa che non ha evidenziato particolari utilità)

Per convenienza di utilizzo, è possibile collegare il catodo di un LED a ciascuno dei segnali DCD e RTS  di ogni "porta",e collegare l'anodo di ciascun diodo led (mediante resistenza da 820 ohm) al positivo + 5 Volt  di alimentazione della scheda. Si avrà così la segnalazione immediata dei relativi stati logici PTT e DCD per ciascuna "porta".

 

N.B. : nell'utilizzo "in postazione di montagna" delle schede ITANET, il solo "colpo d'occhio" a questi 8 diodi LED permette la rapida anche se empirica verifica dello stato di funzionamento di tutti i link operativi!!!

Un indispensabile circuito da aggiungere ESTERNAMENTE alla scheda SBCC-186/ITANET è un timer

 (vedi schemino allegato) che provvede a tenere sotto controllo il funzionamento del microprocessore, prelevando  e controllando la ''presenza'' ciclica degli impulsi relativi al segnale RTS inviato al modem di una delle 4 porte (p.es. la porta 1 ): fintantochè giungono al timer questi impulsi, il timer stesso non interviene. Qualora, ad esempio per un errato caricamento di software da remoto, il funzionamento del uP si "piantasse", ovviamente gli impulsi RTS (e relativo PTT all'RTX collegato) verrebbero a mancare.Trascorsi 12 minuti in assenza di attività PTT il timer aggiuntivo provvederà al RESET di tutta la macchina, e il programma ripartirà considerando il software contenuto nelle EPROM residenti sulla scheda. Per il funzionamento del timer, è necessario un clock da 4800 Hz prelevabile, ad esempio, dal divisore master di un modem Manchester tipo Vidmar.

Per le due RAM da installare nella parte più esterna alla scheda SBCC186(lato opposto alle EPROM) si possono impiegare RAM TAMPONATE, curando che la loro velocità non sia superiore ai 70 nS !!! Si avrà così il mantenimento dei parametri (e tabelle) registrati durante il funzionamento anche in caso di mancanza di alimentazione.

 

TEST di primo funzionamento:

 

Quale che sia la configurazione, accendendo per la prima volta la scheda ITANET si dovrà notare una rapida e successiva accensione momentanea dei led PTT di ciascuna porta, partendo dalla n.1 . Affinchè ciò si verifichi è NECESSARIO che su tutte 4 le porte venga montato e collegato il relativo modem, (interfaccia di livello nel caso del KISS con MAX232)e che il DCD corrispondente sia spento (canale radio libero).SOLAMENTE nel caso di porte configurate a 1200 baud AFSK è necessario che lo squeltch della relativa radio SIA TUTTO SEMPRE IN POSIZIONE APERTO, onde permettere al "soffio" di raggiungere il modem stesso (led DCD sempre acceso). In mancanza di DCD "acceso" per la sola porta a 1200 baud NON SI AVRA' la relativa accensione del led PTT.

E' perfettamente inutile tentare di collaudare il funzionamento della scheda SBCC186 senza aver collegato preventivamente tutti e 4 i modem necessari!

 

CONSIGLI SULL'ALIMENTAZIONE DELLA SCHEDA:

 

Trattandosi di una scheda a microprocessore, occorre disporre di una singola alimentazione a 5 volt positivi, ottimamente livellata e stabilizzata, e un idoneo contenitore in metallo schermante:ottimi risultati sono stati ottenuti impiegando alimentatori da 12 V con BATTERIA TIPO AUTO da 40 A/H in parallelo, e relativo stabilizzatore a 5 volt positivi.

 

La perturbazione del campo magnetico originata da modem e oscillatori di ITANET non è dannosa per altri apparati SOLO QUALORA si utilizzi un contenitore metallico chiuso, con idonee prese per segnali e alimentazioni.

 

In alcune postazioni di montagna, ove erano attivi numerosi broadcasting da svariati KW di uscita, è stato necessario inserire una impedenza tipo Philips VK200 in serie a ciascun segnale di BF (in e out) saldando le due VK200 direttamente sui connettori 9 poli DB9 (normalmente femmina da pannello).Per standard le connessioni dei piedini dei DB9 femmina da pannello su ITANET sono   1 nc  2 PTT  3 nc  4 BF IN  5 BF PUT 6 7 8 9 GND

 

 RIFERIMENTO PER L'UTILIZZO DEL PROGRAMMA  PREPARA.BAT

(generazione eprom odd + evn per scheda SBCC186)

(eprom 27C512 EVN e ODD)

 

Lanciando il programma "prepara", si ottiene una schermata iniziale dove è possibile immettere i dati di configurazione:il tasto "tabulatore" si utilizza per passare a un campo all'altro SENZA VARIARNE il contenuto. Posizionandosi sopra un campo ed immettendo da tastiera il relativo valore alfanumerico desiderato e premendo "ENTER" si inserisce il nuovo valore.

 

Viene richiesto innanzitutto l ' ALIAS ed il NOMINATIVO del "nodo ITANET" di cui si vuol generare le eprom. Si inseriscano i dati relativi (max 6 caratteri per ALIAS). ATTENZIONE: il nominativo del nodo deve essere SENZA SSID !!  per esempio:  PADOVA : IR3PD

Viene poi richiesto l'inserimento di 5 caratteri numerici per la Password. Segue la definizione della frequenza di clock del sistema (ricordare: è la META’ della frequenza dell’oscillatore quarzato della scheda), normalmente 12.000.000 (12 mhz).  Va poi inserito l’indicativo IP del nodo  ITANET (il campo va lasciato vuoto 00.00.00.00 se non si intende utilizzare il TCP-IP). I tre parametri rimanenti definiscono le funzioni della porta PARALLELA dell’ITANET (quella con l’8255). Il primo campo definisce se detta porta serve per utilizzare un PARALLELO con uno o piu’ altre schede ITANET (in caso positivo la prima casella va posta come “S” che sta per SI , in caso contrario “N” definisce la funzione della porta parallela come porta collegata all’interfaccia video per telecamera). I due campi rimanenti definiscono , solo in caso di Parallelo= “S”, se la scheda è funzione MASTER ( 1 e 0) oppure SLAVE (0 e 1).

 

A questo punto, premendo il tasto F7 (a meno di rinunciare premendo F1) si passa ad una tabella contenente, per 4 volte, i parametri di funzionamento delle varie porte. Se ne descrive

una per semplicità:                                                                                                                 

clok int/ext :      permette di implementare il clock esterno(1) e (2)

                        oppure interno (0).Si usa (1) solo per 1.228  Mb PSK

                        si usa (2) solo per 9600 baud G3RUH (clock rigenerato facoltativo)

 

BAUD:              velocità in baud della relativa porta:sono

ammessi:1200/2400/9600/19200/38400

per 1.228 megabit (clock esterno 1) mettere comunque 38400

 

TXDELAY:        valore in centesimi di secondo

 

TXDECAY:        inserire 4 per 38400 , 6 per 9600, 8 per 1200 (valori in cent. di sec.)

 

INFRADELAY:  intervallo tra TX di un pacchetto e l'altro in cent.sec .Per test: 3

 

Randommin:     rountine anticollisione:minimo rit.  in cent. sec. prima di TX (TEST:5)

 

Randommax:    rountine anticollisione :massimo ritardo come sopra (TEST:15)

 

IGNORA DCD:  funzionamento full duplex se KISS o SLIP MODE (metti 0)

 

FULLDUPLEX:  per configurare un full-duplex. Uso per KISS o SLIP mode

 

KISSMODE:     per configurare la porta in KISS mode.

Tutte e 4 le porte possono essere configurate in kiss (o slip) mode!!!

 

TEMPO

RIPETIZIONE:   FRACK in cent. sec.

 

Watchdog  :      "cane da guardia" :200 per 38400,600 per 9600,

1200 per 1200 baud (in cent. sec.)

 

MAXFRAME:    maxframe, valore massimo 7

 

TRASPORTO:   abilitazione al ''livello trasporto internodo ITANET'' con paclen 1K

 

DIGIPEATER:   abilitazione all'uso della porta in modo DIGI

 

SLIP MODE:     abilitazione della porta in SLIP MODE (connessione a PC accesso remoto)

 

AUTOROUTE:   per disabilitarlo (scopi normali) mettere 0

 

APRS:              0=disabilita , 1= ricevi pacchetti APRS,  2=trasmetti APRS, 3= ricevi e tras APRS (digi)

4= ricevi e trasmetti pacchetti APRS  tranne che in locale

 

A questo punto, compilate tutte 4 le tabelle, premendo F7 SE SI SARA' CONFIGURATA almeno UNA porta in kiss verrà richiesta la lista (fino a 6 nominativi) per i NOMINATIVI trasparenti alla porta KISS : in pratica il traffico originato DA QUEI NOMINATIVI verra' passato "in trasparente" alla porta KISS senza essere elaborato in alcun modo da ITANET. Questo permette l'utilizzo della scheda ANCHE come SUPER TNC a 4 porte, in configurazione MULTIKISS: oppure, collegando ad ITANET tramite la porta KISS un PC su cui "gira" FBB + BPQ sarà possibile per l'utente chiamare DIRETTAMENTE il nominativo del BBS stesso, senza prima collegare ITANET con nominativo relativo. In questo caso il nominativo del BBS (senza SSID!) verrà inserito nella lista dei nominativi trasparenti del kiss. Pure, l'inserimento della stringa NODES permetterà il routing NETROM al BPQ.Immettendo la stringa *ALL  TUTTO IL TRAFFICO delle 3 porte verrà dirottato nella 4, in kiss. Questa configurazione NON DEVE ESSERE implementata, salvo scopi di sperimentazione. Normalmente è utile inserire 6 nominativi di fantasia ( AAAAAAA BBBBBBB ecc.) per evitare sovraccaricare la porta KISS dal trasferimento di TUTTO QUANTO CAPTATO dalle altre tre porte.

 

Una ulteriore pressione del tasto F7 richiederà una serie di opzioni, di cui le prime due sono importanti: la prima permette di abilitare o inibire la “chiamata radio per porta”  all’utente che si collega via radio  , la seconda permette di specificare se si utilizza o meno SCC tipo 85230 (anziche’ 85C30) nel qual caso si può abilitare una routine aggiuntiva che abilita un buffer contenuto esclusivamente in scc 85230 , ottimizzando la ricezione/trasmissione delle sole porte 3 e 4 (non DMA).

 

Premendo nuovamente il tasto F7 ( seguito da F2) si otterrà la generazione di due file, ZXFNODE1.EVN   e  ZXFNODE1.ODD con i quali si genereranno le relative eprom EVN ed ODD da inserire sulla scheda SBCC-186.

 

Qualora si desideri caricare DA REMOTO un nuovo software od una nuova configurazione, basterà lanciare il solo programma CFGZXF.EXE  per avere la medesima configurazione vista precedentemente.

 

In seguito, il caricamento del software immagine binario avverrà in modalità YAPP utilizzando uno dei terminali packet radio standard tipo TSTHWIN o simili.

 

 

DESCRIZIONE DEI COMANDI DI  "ITANET" -SERVIZIO UTENTE -

 

 

All'atto della connessione, ITANET risponde con una stringa di "benvenuto" se il sysop ha provveduto a caricarla in memoria. Diversamente, avremo solo un "prompt" .

 

Se si invia un "enter:,si ottiene la stringa completa dei comandi:

 

QOJTCP:IR3QOJ> Cn Auto Inf J Lst Nodi Ut Ve W Y Tcp Fine

 

 

 

CONN               permette la connessione con altri nodi ITANET

(rilevabili dalla tabella Nodi) oppure ad un utente

qualora questo sia attivo sullo stesso nodo Itanet

oppure sia presente nella tabella Auto in cui

vengono automaticamente registrati i dati di

provenienza dell'utente stesso(ad ogni connessione

al sistema ITANET, viene elaborato automaticamente

data-base corrispondente). Se viene richiesta la

connessione per un nominativo che non è presente

nè nella tabella NODI nè in quella AUTO, viene

richiesto il NUMERO DELLA PORTA dalla quale deve

"uscire" la chiamata .( es. C 1 IW3QOJ), semprechè tale funzione

sia stata precedentemente ABILITATA dal sysop in fase generazione eproms.

 

AUTO               come sopra esposto, è la tabella in cui compaiono

tutti i nominativi di utente per i quali sono

disponibili le informazioni che permettono la

chiamata a distanza dello stesso attraverso

l'intera rete ITANET.

 

INFO                File di testo(caricato via remoto dal Sysop)

con informazioni sul sistema

 

J                      Verifica visiva degli instradamenti di un indirizzo IP

 

LIST                Lista degli ultimi 24 nominativi "ascoltati"

con indicazione di ora e "porta" relativa

NODI                Tabella (caricata dal Sysop da remoto) con l'elenco

dei nodi/bbs/nominativi per i quali il Sysop ha

registrato  manualmente il path di chiamata

 

UTENTI            Elenco degli utilizzatori collegati al nodo in quel

momento, con indicazione di orario, porta e quantita'

di dati trasmessi/ricevuti in Kbit

 

VERSIONE       Permette di conoscere la Versione del software

 

Y                      download in modo YAPP dell'immagine presente sull'eventuale interfaccia

 

W                     download in modo AUTOBIN immagine presente su interfaccia video-parallela

 

TCP                 visualizza indicativo IP del nodo

 

FINE                chiusura della sessione di collegamento

 

  

NB: il download di immagini registrate dall'eventuale interfaccia video parallela presente sulla scheda  SBCC186 ITANET  comportano un file della lunghezza di circa 90 Kb trattandosi di immagini ROW non compresse. La visualizzazione successiva dell'immagine avverrà mediante apposito software WIEW (a suo tempo immesso in rete) sotto ambiente WINDOWS .

 

 

Descrizione dei comandi SERVIZIO  SYSOP

 

All'atto della connessione di ITANET, attraverso il comando S (sysop mode)si riceve una stringa di 5 caratteri numerici.

 

189 159 56 40 35

QOJTCP:IR3QOJ> PASSWORD:

 

 L'inserimento della password corretta si ottiene come segue:

 

si effettua la moltiplicazione del primo numero ricevuto con il primo corrispondente alla  password (anch'essa di 5 numeri) inserita nel software ITANET all'atto della preparazione delle due eprom. Si associ il segno positivo al numero ottenuto dalla moltiplicazione QUALORA IL PRIMO NUMERO RICEVUTO SIA DISPARI, si associ invece segno negativo qualora il primo numero ricevuto sia pari.

Si prosegua analogamente per tutti 4 i numeri rimanenti. Al termine delle 5 operazioni, si effettui la SOMMA ALGEBRICA dei cinque prodotti, e si trasmetta il numero ottenuto (con relativo segno negativo - qualora la somma algebrica risulti negativa) a ITANET. Se il calcolo risulterà esatto, si verrà abilitati al seguente sotto-menù comandi sysop:

 

QOJTCP:IR3QOJ> Az Er No Ro Pa H I J(aprs info) K Bn St M T > Fin O

 

Azzeramento   consente di AZZERARE le statistiche come sotto riportato

Er:                   visualizza tabella statica errori software rilevati (scopi sysop)

Nodi:               permette il seguente sotto - menù:

 

QOJTCP:IR3QOJ> Nodi: Car Sal Pul Vis Edt Dwn Upl Fin

 

Carico              permette il carico della tabella nodi,rigenerandola in base a quella memorizzata in precedenza nelle RAM tamponate di SBCC186

Salvataggio     consente di trasferire nella "parte alta" della memoria della scheda SBCC186 (quella che può impiegare le due eprom tamponate da 32 K) i dati corrispondenti alla tabella dei nodi

Pulizia             Consente la totale cancellazione della tabella dei nodi

Visualizz.        Consente la visione di tutta la tabella dei nodi, con indicazione del Path ed altro

EDIT                 Per aggiungere o cambiare i dati relativi ad un nodo, si procede come segue: supponiamo di

voler inserire il nodo AVIANO:IR3FVG nella  tabella, e supponiamo che questo nodo sia

raggiungibile mediante la porta 1 dell'Itanet.La procedura è la seguente:

Edit (nome nodo), (alias nodo), (porta di connessione oppure nodo di tramite), (descrizione).

Si può aggiungere un comando  /SV  se il nodo è un altro ITANET  oppure un Supervozelj, il comando /SV abilita il servizio di autoconnessione. Inoltre, un ulteriore comando /NU  impedisce la lettura del nodo stesso SULLA SOLA TABELLA NODI USER.

La procedura per l'inserimento del nodo in oggetto risulterebbe:

E IR3FVG,AVIANO,1,NODO ITANET FVG  /SV

inoltre possibile aggiungere un suffisso / NC per fare in modo che a quel singolo nominativo, con qualunque SSID venga RIFIUTATA la connessione da parte del nodo stesso (quindi una specie di Black list) E’ inoltre possibile aggiungere il suffisso /I  per la creazione del collegamento INFRANODO  delle cui prerogative ITANET è proprietaria. Infine, l’ulteriore aggiunta del suffisso /NB= n  serve a creare i “path alternativi” quando vengono a mancare i link primari. In pratica, qualora dopo tre tentativi di chiamata indirizzati al nodo con path ordinario non pervenisse la connessione,la chiamata stessa viene automaticamente indirizzata in uscita alla PORTA indicata (p.es. /NB=3 per la porta 3 ) oppure al nodo alternativo indicato( p.es. /NB=IR3PD chiama IR3PD ).

 

Esempio di tabella nodi da sysop-menù:

 

MANODE:IR3MA> Nodi: Car Sal Pul Vis Edt Dwn Upl Fin

 

Nodo      Alias     Tramite   P Backup    t g v u o h Aprs Descriz

-------------------------------------------------------------------------

IR3FVG    AVIANO              1           S . S . L . Rx/Tx ITANET IR3FVG [B] 

IR3GO     GONODE    IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET GORIZIA

IR3UD     UDINE     IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET UDINE

IV3AVQ-8  UDBBS     IR3FVG    0           S . . . L . No    BBS IV3AVQ ARI UDIN

IV3LAV-8  IV3LAV-8  IR3FVG    0           S . . . L . No    BBS IV3LAV ARI GORI

IV3GDE-8  IV3GDE-8  IR3MA     0           S . . . L . No    BBS IV3GDE ARI MONF

IK2HDG    MILANO    IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET MILANO

IR3VR     VERONA    IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET VERONA

IR4MO     BUCA      IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET BUCA CI

IR4LAM    CIMONE    IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET MODENA

IR5SIE    SIENA     IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET SIENA

IR6ANC    ANC       IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET ANCONA

IR6MC     MC        IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET MACERAT

IR6PE     PE        IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET PESCARA

IR6PSC    PSC       IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET PESARO

IR0PG     PG        IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET PERUGIA

IR0PGB    PGB       IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO ITANET M.TE CU

S55TCP    LJUTCP    IR3FVG    0           S . . . L . No    TCPIP LUBIANA

S55YKK    KUK       IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO SV M.TE KUK

S55YLJ    LJU       IR3FVG    0           S . . . L . No    NODO SV LUBIANA (SL

IR3UDA    UDINE2    IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET PASIAN DI P.

IR3UDP    UDPITA    IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET PORZUS

IR3SB     HELIOS    IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET TRENTO

IR3BZE    IR3BZE    IR3FVG    0           S . . . L . No    FLEXNET BOLZANO

IR2BSM    IR2BSM    IR3FVG    0           S . . . L . No    FLEXNET BRESCIA

IR4FA     FANANO    IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET M.TE CIMONE

IR4BOL    BOL       IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET BOLOGNA

IR4RA     RAVNET    IR3FVG    0           S . . . L . No    SUPERVOZELJ RAVENNA

IR5VIN    VINCI     IR3FVG    0           S . . . L . No    IT‘NET FIRENZE

IR4VJ     FUNGO     IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET SPILAMBERTO

IR5SIB    CENTRO    IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET SIENA

IR5MNT    PIOMON    IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET GROSSETO

IR5POP    PIOMB     IR3FVG    0           S . . . L . No    LIVORNO

IR5APR    APRNOD    IR3FVG    0           S . . . L . No    LUCCA

IK5CKL    IK5CKL    IR3FVG    0           S . . . L . No    FLEXNET PRATO

IR6AP     AP        IR3FVG    0           S . . . L . No    ASCOLI PICENO

IR0SAR    NUORO     IR3FVG    0           S . . . L . No    NUORO

IR4TCP-8  IR4TCP-8  IR3FVG    0           S . . . L . No    BBS SPILAMBERTO

IR3TS     MUGGIA    IR3FVG    0           S . . . L . No    ITANET TRIESTE

IR3MA     MANODE              9           S . S . L . Rx/Tx ITANET IR3MA [B]  

IR3BLI    TORONT              1           S . S . L . No    ITANET COL TORONT 

NOCALL    NOCALL              3           N . . * L . No    .. 

IR3QOJ    IR3QOJ              2           S . . . L . Rx/Tx Nodo automatico

-------------------------------------------------------------------------

MANODE:IR3MA> Nodi: Car Sal Pul Vis Edt Dwn Upl Fin

 

 Dopo la descrizione della porta  e di quella eventuale di backup , troviamo la specifica degli ulteriori campi:

 

UT=                             visualizzazione o meno nella tabella nodi menu’ utente

DG=                             inserimento abilitazione o meno della singola porta come “digipeater”

SV=                             compatibilita’ con nodi SuperVozelj nei confronti della tabella di autochiamata

Nu + No + Nh =                       parametrizzazione autorouting (disabilitata)

ROUTE:                       vedi successivo capitolo dedicato al TCP-IP , anche per Html

Parametri:                   sono i parametri operativi originariamente settati in fase di generazione delle eprom.Si possono cambiare                                         da remoto.

 

Ecco una tabella esemplificativa ottenuta da sysop-menù:

 

Parametri: (tutte le porte)

001. MaxRetry    . :    30

002. Data . . . . :12/08/2002

004. Delay INFO . :     1

005. Ora  . . . . :10:05:47

006. Linktime(m). :     5

-----------------------------------------------------------------

Par. singole porte (X=Numero porta 1,2,..):

X00 Velocita             1XX=38400 2XX=38400 3XX=1200  4XX=38400

X01 TxDelay              1XX=1     2XX=1     3XX=40    4XX=1    

X02 TxDecay              1XX=1     2XX=1     3XX=8     4XX=1    

X03 TxInfraDelay         1XX=1     2XX=1     3XX=3     4XX=1    

X04 TxRandomMin          1XX=5     2XX=5     3XX=1     4XX=5    

X05 TxRandomMax          1XX=8     2XX=8     3XX=5     4XX=10   

X06 MaxFrameInit         1XX=7     2XX=7     3XX=4     4XX=4    

X07 WatchDog             1XX=400   2XX=400   3XX=1200  4XX=600  

X08 Frack                1XX=150   2XX=150   3XX=300   4XX=500  

X09 Trasporto            1XX=ON    2XX=ON    3XX=OFF   4XX=OFF  

X10 Digipeater           1XX=OFF   2XX=OFF   3XX=OFF   4XX=OFF  

X12 Modo APRS            1XX=No    2XX=No    3XX=Rx    4XX=No   

-----------------------------------------------------------------

Immettere P XXX VVV

MANODE:IR3MA> Az Er No Ro Pa H I J(aprs info) K Bn St M T > Fin O

 

 

P 001          MAX RETRAY = numero max di tentativi prima di sconnettere

P 002          inserimento della DATA secondo gg-mm-AAAA

P 004          tempo tra un invio e l'altro di pacchetto INFO (in Min.) valido anche per BEACON APRS

P 005          ORA secondo formato HH:MM:SS

P 006          LINK TIME (tempo di campionamento per valutazione di LINK ATTIVO)

P 007          parametro autorouting: cut off

P 008          parametro autorouting: obsolescenza

P 009           destrizione nodo per autorouting

 

X01            TXDELAY in cent.secondo

X02            TXDECAY tempo aggiunto a fine pacchetto prima di chiusura PTT

X03            TXINFRADELAY  tempo in cent. sec. tra TX di un pacchetto e l'altro

X04            TXRANDOMMIN routine anticollisione tempo minimo in cent. sec. per  fase TX

X05            TXRANDOMMAX come sopra tempo massimo per  attesa fase TX

X06            VALORE MAXFRAME

X07            WATCHDOG espresso in cent. secondo

X08            VALORE DEL FRACK in secondi

X09            ABILITAZIONE LIVELLO DI TRASPORTO INTER NODI ITANET (paclen 1K)

X10            ABILITAZIONE utilizzo come DIGI

X11            parametro autorouting: TIME

X12            parametro APRS : 1= RX   2= TX 3= RX+TX 4= RX+TX non  digi locale

 

Questa lista di parametri viene ripetuta per ciascuna delle 4 porte radio utilizzabili, semplicemente ponendo al posto della ''X'' il numero della porta desiderata.

 

H                     caricamento di una pagina HTML del nodo (max 3 k)

 

Info                  permette il carico da remoto di un file di testo che potrà essere letto dagli utenti con

il comando Info. L'invio del file deve concludersi con /EX (maiuscolo!) su singola linea

 

J                      permette il caricamento in modo TESTO del beacon APRS. Per far ciò si accede ad un sottomenù Upload , Download e Fine

 

Esempio di beacon aprs :

 

FROM=IR3UCA-11

TO=APZ186

DIGI=RELAY,WIDE

!4600.35N/1226.26E#ITANET DIGIPEATER IR3UCA

 

 

K                     KILL   sconnessiona forzata di una sessione

 

 

Benvenuto       permette il carico da remoto della stringa di benvenuto ricevuta ad ogni connessione.

terminare con /EX  (come sopra)

 

 

Statistiche        Permette la visualizzazione di una tabella con i seguenti dati statistici,riferiti ad ogni porta.Vengono indicati:Ora di sistema ,memoria disponibile, numero di accensioni del DCD della porta, ora di ricezione dell'ultimo pacchetto valido, Kbit ricevuti, Kbit trasmessi, percentuale di accensione del DCD e del PTT riferiti all'ultimo minuto(dati indispensabili per conoscere da remoto lo stato di utilizzo dei link)

 

esempio di tabella statistiche ottenuta da sysop-menù:

 

Stato:

Memavail  : 162056 b

Maxvail   : 159240 b

Min Stack :   1676 b

Stack     :   5186 b

Stack limit   1000 b

Pacchetti TCP residui:

Inizio statistica 08/08/2002 ore 17:25:18

C   Rec  LastRec    K rec   K sent  %DCD %PTT (T=1m) FTB

1167465 10:08:54   21051   21462     3     1        15

2125137 10:08:55     753   20484     1     0        15

3  3875 09:58:35       2     413    10     0        15

4   209 09:56:26       0       0     0     0        15

MANODE:IR3MA> Az Er No Ro Pa H I J(aprs info) K Bn St M T > Fin O

 

 

Microcodice     Dispone di un sotto-menuù con le seguenti ulteriori  funzioni: Uploading del software di Itanet da remoto (file zxfnode1.img), Applicazione del nuovo software caricato (ne consegue un reset generale di ITANET che riparte con il nuovo software caricato via radio,ignorando quello contenuto nelle eprom), RESET (comando @) che resetta ITANET e riparte con software residente in eprom. Esiste la possibilità di un comando non elencato , “X” che fa resettare ITANET e ripartire con software CARICATO DA REMOTO.

Infine,comando

Sysop              per tornare al menù SYSOP precedente

 

Traccia            è forse il più importante comando sysop: permette la ricezione da remoto di tutto il "traffico" sentito da una data "porta". Si abilita con comando T seguito dal numero della porta desiderata. Si disabilita con "enter". Ogni pacchetto ricevuto indica la relativa indicazione di ORARIO e NUMERO DI CARATTERI.

 

>                      permette di mandare in trasmissione per un certo tempo  il trasmettitore di una "porta" voluta: sintassi > (numero porta) (tempo in cent. di secondo) Tempo massimo 9,99 secondi.

(comando utilizzato durante la fase di  puntamento delle antenne dei link)

 

Fine                 ritorna al menù USER

  

O            monitor “di servizio” del canale infranodo

 

RISULTATI CONSEGUITI MEDIANTE L'UTILIZZO DELLA SCHEDA SBCC186-ITANET

 

L'attuale rete packet ad alta velocià è ciò che rimane di quella che fino ai primi anni ‘2000   si estendeva  in gran parte dell'italia a 38400 baud e a 1.228 megabit 13 cm PSK, evidenziando la grande capacità di supportare numerose esigenze di traffico FWD tra BBS e di QSO fra radioamatori (con l' implementazione dell'auto chiamata si è standardizzato il sistema di connessione fra utenti che si possono ora collegare tra loro senza neppure conoscere il path del loro qso).

Le stazioni BBS che utilizzano velocità di trasferimento dati superiori ai 9600 baud hanno tratto notevole vantaggio dall'impiego del collegamento KISS supportato da ITANET unitamente ad altre TRE porte-radio  ad alta velocità .Lo scopo che ci si era prefissi, quello cioè di progettare, costruire ed installare una rete di trasmissione dati amatoriale a pacchetto per soddisfare alle esigenze di collegamento tra le varie LAN precedentemente operative nelle  varie regioni Italiane, è stato  raggiunto già alla fine del 1999: considerazioni immediate si possono fare osservando la mole di ''traffico dati'' originata dalle molte BBS sparse per l'Italia che attraverso ITANET ancora effettuano il FWD entro poche decine di minuti da una regione all'altra, come pure i  numerosi colleghi radioamatori che circolano attraverso la rete scambiando in tempo reale FILES relativi a software, testi,immagini ecc. Successivamente la sperimentazione si è estesa anche alle tecniche TCP-IP e  pure alla veicolazione di pacchetti APRS , tecnica di radiolocalizzazione che soprattutto in virtù della massiccia offerta commerciale di apparati PRONTI ALL USO (cioè radio con tnc incorporati e ricevitori GPS economici) ha avuto grande sviluppo nella comunità radiantistica.

 

Con ITANET  è possibile  effettuare il  trasporto e routing dei pacchetti Tcp-Ip utilizzando, in modo  trasparente per l'utente, la nostra rete come se fosse Internet.

Inoltre è possibile inserire tramite un apposito comando  un testo in formato Html in modo da avere per ogni nodo un piccolo server Web di test .

Per consentire il trasferimento dei pacchetti IP da un nodo all'altro eèstato implementato una specie di protocollo di comunicazione a basso livello tra i nodi. Esso prevede l'apertura di una connessione Ax.25 (di servizio che da questo momento chiameremo Infranodo), tra un nodo e l'altro, attraverso la quale, incapsulati in opportuni header, vengono trasferiti i pacchetti Ip e pure il traffico APRS.

L'apertura delle sessioni Infranodo avviene attraverso il parametro  /I da inserire dopo la descrizione del nodo nella tabella dei nodi di Itanet. Il parametro può essere immesso solo nei nodi collegabili direttamente cioè quelli che hanno il numero della porta e non in quelli che hanno il nome di un altro nodo.

Quando nel nodo è presente il parametro descritto sopra, Itanet inizia una procedura di connessione automatica ad esso.Itanet corrispondente riconosce la particolare chiamata e se il nodo chiamante non è presente nella sua tabella lo crea automaticamente.

Qualora  per un motivo qualunque tale link dovesse cadere, il primo nodo, dopo un certo intervallo di tempo, ritenterà la chiamata.

Sempre per la gestione dei pacchetti IP è stata aggiunta una tabella delle Routes che serve a decidere, una volta ricevuto un pacchetto con contenuto un datagramma IP a quale nodo trasferirlo.

Essa è costituita da due colonne, nella prima deve essere indicato il numero o sottonumero IP (oppure un intervallo di indirizzi)  nella seconda il nome del nodo corrispondente, oppure la “ports slip” di uscita.

Itanet per decidere dove inviare un determinato pacchetto IP analizza la tabella delle Routes con il numero completo dell'indirizzo di destinazione.

Se questo non viene trovato allora la scansione prosegue analizzando le prime tre cifre, le prime due ed infine la prima.

Se la ricerca ha avuto un esito positivo il pacchetto viene trasferito al nodo indicato nella seconda colonna dell'elemento di tabella trovato tramite la connessione di Infranodo, mentre se la ricerca ha avuto esito negativo il pacchetto viene gettato via.

Da quanto detto sopra se ne deduce che per avere delle Routes affidabili e corrette è importantissimo, come del resto avviene per Internet, una gestione degli indirizzi molto scrupolosa.

La compilazione della tabella delle “routes” permette inoltre l’inserimento dell’indirizzo IP del “singolo utente” con il suo corretto instradamento e modalità.

 

Come per la “tabella dei nodi” , si accede ad un sottomenu’ che consente le seguenti funzioni da remoto:

 

Ca, Sa, Pul, Vis, Edt, Dwn , Up, J , L, X, Z, Fi

 

Le voci abbreviate stanno per Carico, Salvataggio, Pulizia, Visualizzazione, Edit, Download , Upload. J (verifica instradamento IP), L ( definizione intranet locale in modo Proxy) , X ( definizione di proxy partner con altro Itanet) , Z (definizione di DNS abbinato alle due funzioni precedenti) , Fine

 

Iniziamo  considerando che tutte le funzioni di editing carico e compilazione della tabella possono essere effettuate “voce per voce” attraverso il singolo comando Edit oppure  effettuando carico e scarico della intera tabella routes in modo TESTO , e relativo editing mediante PC.

Visualizzando la tabella delle route per esempio del nodo di Monfalcone IR3MA si ottiene:

 

 

Informazioni locali:

IP Address :44.134.181.250

Proxy dft partner (X):0.0.0.0

Indirizzo IP Intranet locale (L):0.0.0.0

Indirizzo del server DNS (Z):192.0.0.2

 

Definizioni Tunnels:

3128 0x0C38 itanet:44.134.181.51 host:44.134.181.24

 

Ip address       Max Ip Address         Nominativo  Tipologia MTU

-------------------------------------------------------------------------

020.000.000.000  044.134.179.255     IR3QOJ       Infranodo        1024

044.134.180.000  044.134.180.002     IR3MA        Infranodo        1024

044.134.180.003  044.134.180.255     IR3FVG       Infranodo        1024

044.134.181.020  044.134.181.021     IR3GDE       Infranodo        1024

044.134.181.022  044.134.181.022     IR3MA        Infranodo        1024

044.134.181.023  044.134.181.023     IR3FVG       Infranodo        1024

044.134.181.024  044.134.181.024     IR3QOJ       Infranodo        1024

044.134.181.025  044.134.181.025     IR3MA        Infranodo        1024

044.134.181.026  044.134.181.026     IV3GCN-14    Datagram        3 216

044.134.181.051  044.134.181.051     IR3QOJ       Infranodo        1024

044.134.181.052  044.134.181.052     IW3QBM-15    Datagram        3 216

044.134.181.053  044.134.181.053     IW3QNP-15    Datagram        3 216

044.134.181.054  044.134.181.054     IV3GCN-15    Datagram        3 216

044.134.181.055  044.134.181.055     IW3QW-15     Datagram        3 216

044.134.181.056  044.134.181.056     IW3SDJ-15    Datagram        3 216

044.134.181.057  044.134.181.057     IR3MA        Infranodo        1024

044.134.181.058  044.134.181.058     IV3NLG-15    Datagram        3 216

044.134.181.059  044.134.181.059     IV3HWT-15    Datagram        3 216

044.134.181.060  044.134.181.062     4            Slip             1024

044.134.181.063  044.134.181.063     IV3IWT-15    Datagram        3 216

044.134.181.080  044.134.181.080     IR3FVG       Infranodo        1024

044.134.181.100  044.134.181.200     IR3FVG       Infranodo        1024

044.134.181.249  044.134.181.249     IR3MA        Infranodo        1024

044.134.181.252  044.134.181.255     IR3FVG       Infranodo        1024

044.134.182.000  044.134.182.255     4            Slip             1024

044.134.183.000  255.255.255.255     IR3QOJ       Infranodo        1024

-------------------------------------------------------------------------

MANODE:IR3MA> Rou: Ca Sa Pul Vis Edt Dwn Up J L X Z Fi

 

 

Come si noterà  si trata del CUORE del funzionamento in TCP-Ip di ITANET

 

Innanzitutto appare l’ IP ADDRESS del nodo, inserito in fase di generazione delle Eprom e ovviamente non cambiabile da remoto. Segue l’indicativo di eventuale ITANET con cui si può fare da PROXY PARTNER  per la creazione di una sottorete locale tipicamente in base “10”, che si carica da remoto con “X”. Pure la determinazione con il comando “L” di questa sottorete si carica da remoto. Con il comando “Z” si inserisce l’indicativo del DNS SERVER che “risolvera’” le richieste proxy provenienti dalla sottorete anzidetta. Esiste da menù USER un comando “NASCOSTO” che permettere di conoscere la risoluzione di un indicativo IP effettuando cosi’ il test pratico del funzionamento della rete. Digitando da “user menu”  il comando D seguito per esempio da www.microsoft.com   Itanet effettuerà una richiesta al DNS mediante la rete e, risolto l’indicativo, dopo una ulteriore digitazione del comando “D”  presenterà il numero IP ottenuto.

 

Proseguendo nella descrizione della “tabella route” vediamo una funzione IMPORTANTISSIMA e cioè il TUNNEL. La novità DECISIVA che ITANET implementa la funzione “tunnel” permette di contribuire a risolvere il ben conosciuto problema  di scarsa efficienza legato alla “doppia conferma” dei pacchetti IP normalmente incapsulati nell’AX25 e all’eccessivo utilizzo di campi di controllo, tutti trasportati e confermati. Tralasciando la spiegazione delle problematiche connesse all’incapsulamento di un datagramma IP nell’AX25 , ben note agli addetti ai lavori seri e documentati, esponiamo direttamente la “soluzione tecnica” esclusiva ed innovativa che ITANET  adotta. In pratica per ciascun indicativo IP e relativa “porta logica” è possibile creare un TUNNEL VIRTUALE attraverso il quale i datagrammi IP vengono trasferiti in modalità classica AX25 (quindi come se si trattasse di un normale trasferimento YAPP) privati di caratteri di controllo superflui per l’ambiente AX25, mentre lato “utente” e lato “gateway” si ha la funzione standad TCP-IP. Il tunnel virtuale utilizza i canali INFRANODO perennemente aperti nella rete ITANET.  L’inserimento prevede di poter effettuare un “tunnel” tra due qualsivoglia nodi ITANET facenti parti di un sistema, anche attraverso numerosi altri ITANET che fanno parte della tratta radio.

Nell’ITANET di partenza (lato “utente”) per esempio si puo’ “tunnelare” come segue:

 

Il comando è T(ind.IP HOST:Port)=Ind IP ITANET

 

Significa che  volendo raggiungere un host remoto ad una certa porta ( vedasi un ipotetico GATEWAY INTERNET collegato ad un ITANET in porta slip) si puo’ fare un tunnel tra l’itanet lato utente e quello lato gateway. ESEMPIO PRATICO:

 

presso il mio QTH esiste un PC collegato in SLIP MODE al “mio” ITANET che ha indicativo 44.134.181.51. Il mio PC ha indicativo 44.134.181.24 e “sopra” vi gira un proxy che dispone pure di collegamento ADSL e relativo gateway internet ad IP dinamico.

Da un “ipotetico” ITANET remoto , quale potrebbe essere per esempio il mio ITANET chiamato IR3TST:TEST con indicativo 44.134.180.1  mediante porta SLIP collego il mio PC portatile con indicativo 44.134.180.2. : se voglio accedere ad “internet” mediante la rete, devo configurare un tunnel tra l’itanet di partenza (44.134.180.1) e quello di arrivo ove esiste il gateway (44.134.181.51)

 

L’inserimento del tunnel relativo, per esempio per la porta 3128 utilizzata come “proxy” dalla connessione remota, sarà il seguente:

 

 

T(44.134.181.24:3128)=44.134.181.51

 

In questa maniera, tra il mio Pc portatile e il nodo itanet remoto ci sarà TCP-IP standard in slip mode. Tra questo ITANET e quello del gateway (anche se in mezzo ci fossero uno o piu’ altri nodi che fannoda router) attraverso gli INFRANODI il flusso verrà “tunnelato” evitando tutti i problemi legati alla doppia conferma dei pacchetti. Infine, dall’ITANET finale , pur esso munito di porta slip, si esce in TCP-IP standard verso il PC con il proxy e relativo gateway.

 

Naturalmente e’ possibile configurare tunnels per qualsivoglia “porta” logica abbinata ad un HOST , per esempio per la porta 110(POP3) oppure la porta 25 (SMTP) o la 23  (telnet) e cosi’ via.

 

Esperimenti condotti attaverso la rete , per esempio in occasione di dimostrazioni in caso di Field Days o esercitazioni di Protezione Civile, che comportavano il rendere disponibile un servizio http e posta elettronica in postazioni “campali”  remote utilizzando un server/gateway provvisorio ottenuto dal mio QTH, hanno dimostrato pieno successo sia in fatto di velocita’ di dati ricevuti ma soprattutto come affidabilità del sistema che, seppure lento nell’inoltro delle centinaia di Kb dell pagine HTML…. si è dimostrato  inesorabile nella sua continuità!

 

L’inserimento degli indicativi IP nella tabella Routes implementa di fatto una funzione di ROUTING ad intervalli definiti.Questa è un’altra prerogativa del sistema ITANET che interpreta ed indirizza il contenuto dei datagrammi IP non limitandosi come in tutti gli altri sistemi a fare da semplice bridge.

 

L’inserimento di un intervallo di indicativi IP si fa come segue:

 

E 44.134.180.1/44.134.180.255 IR3MA

 

Significa che tutto l’intervallo della sottorete 180 va indirizzato all’infranodo IR3MA. Potrebbe anche darsi che un intervallo venga indirizzato ad una “porta radio”. In questo caso potrebbe trattarsi di una porta “slip” oppure una vera e propria porta radio.

Nel caso di quest’ultima e’ anche possibile definire le modalità di accesso da parte dell’utente identificato .

 

Per esempio  IV3GCN-14 viene identificato con numero  44.134.181.26 (quindi nell’intervallo si riporta la medesima numerazione)  in modalità DATAGRAM sulla porta radio n. 3 con MTU massimo di 216 bytes (che assieme a quelli di controllo portano il pacchetto a max. 255 b). La modalità puo’ essere datagram o Virtual Circuit . Il comando per l’inserimento è il seguente:

 

E 44.134.181.26/44.134.181.26 /DTGRM /P=3 /MTU=216

 

 

Nel caso della sola definizione di instradamento verso una “porta SLIP” basta indicare intervallo IP e numero porta.

 

Anche per la tabella “routes” come abbiamo visto per quella “nodi” è possibile effettuare l’editing riga per riga oppure effettuare il Download in modo testo e il successivo upload sempre nella medesima modalità. Il comando “P” (pulizia) cancella tutta la tabella routes , il comando “C” (carico) la ricarica se era stata precedentemente memorizzata con il comando  “S” (salva). 

 

Le funzioni di ITANET come sopra anticipato permettono “anche” la creazione di una “lan locale per tcp-ip” con numerazione locale ed indipendente da quella internazionalmente registrata. Allo scopo ITANET comprende la funzione DNS se allacciato ad un DNS master opportunatamente configurato.

 

SPERIMENTAZIONE APRS

 

 La prima fase come sempre èstata lo STUDIO di quanto già fatto dagli altri gruppi: in pratica esiste “di fatto” una rete nazionale di digipeater ISOFREQUENZA  in banda VHF a 144.800 Mhz in modo AFSK 1200 baud che raccoglie e condivide i pacchetti APRS generati dagli apparati degli “utenti”. Ci e’ sembrato davvero singolare che un “servizio” cosi’ importante come la radiolocalizzazione (utilissima in caso di  Protezione Civile!!!) basi tutta la propria affidabilità sull’esercizio di una rete VHF isofrequenza… STRA-SATURA proprio per la condivisione di tutti i frames aprs generati. Abbiamo allora pensato di utilizzare la rete ITANET per creare la possibilità di INTERSCAMBIO dei pacchetti APRS “ascoltati” dalle  porte radio dei vari ITANET sparsi nelle regioni  Italiane  utilizzando i links “infranodo” che compongono la dorsale ITANET (quasi tutti a 1 megabit o quantomeno a 38400 bps). Così’ facendo le “LAN” VHF (che pure possono essere a 144.800 MHZ oppure anche a frequenze e velocita’ superiori…) possono ricevere i pacchetti APRS e ritrasmettere gli stessi e QUANTI ALTRI ascoltati dagli altri nodi in altre LAN , questo non ISOFREQUENZA ma appunto utilizzando i canali infranodo preesistenti. L’importanza di tale modalita’ a nostro parere e’ quella di poter creare ALTRE LAN VHF   (su frequenze MOLTO piu’ libere rispetto ai 144.800 mhz) nelle quali “ascoltare” i frames APRS dei radioamatori locali ( e soprattutto quelli generati in una possibile esercitazione di protezione civile , ove VA GARANTITA la sicurezza della ricezione altrimenti l’affidabilita’ diventa nulla) e RITRASMETTERE quanto captato a 144.800 mhz da altri nodi magari posti in quota (esempio: la ns. postazione di Col Gajardin IR3FVG “sente” a 144.800 Mhz direttamente e tramite i digi tutta l’ Italia centro-settentrionale , e smista il flusso APRS ascoltato distribuendolo per tutto il FVG a 432.750 MHZ in modo G3RUH  a 9600 Bps  ).

 

A livello “operativo” sono stati inseriti nuovi parametri nella fase di configurazione e generazione delle  EPROM. In particolare  per ciascuna “porta radio” e’ richiesto se si vuole  DISABILITARE la ricezione/trasmissione APRS (mettere parametro “0”) oppure se da quella data porta si vuole ASCOLTARE eventuali APRS captati (mettere parametro “1”) oppure se da quella porta si intende TRASMETTERE  APRS (captato da altra porta oppure veicolato tramite la rete infranodo). Esiste anche l’opzione “4” cioè quella cosiddetta RXTX NON LOCALE che ha funzioni di filtro antiloop.

 

Analogamente , in fase di “gestione” da remoto delle tabelle dei nodi   se si intende ABILITARE la veicolazione tramite infranodo dei flussi APRS captati  bisogna inserire il corrispondente  infranodo ITANET come RX se si vuole da lui solo RICEVERE aprs mentre RX/TX se si vuole INTERSCAMBIARE aprs sia in ricezione che in trasmissione con la restante rete ITANET.

 

In modalita’ APRS è possibile utlizzare ITANET  anche in modo convenzionale cioè come DIGI locale. La definizione della funzione APRS di ogni porta radio si effettua come spiegato precedentemente utilizzando il parametro corrispondente in tabella .

La maggiore potenzialità del sistema ITANET è stata riscontrata utilizzando gli “infranodi” per far convergere i frame APRS captati dalle varie LAN VHF regionali ad un server Linux APRS nel ns. caso localizzato presso la Sala Operativa di Protezione Civile Regionale del Friuli Venezia Giulia in Palmanova(UD). Questo server può successivamente venire collegato in modalità IP sia da Internet sia via radio da ITANET dagli “utenti” per l’acquisizione di tutto il flusso APRS per la visualizzazione.